sabato 2 aprile 2016

Mancata redazione dell'elenco alberi monumentali

Altro che il cancro colorato del platano, la grafiosi dell'olmo, la peronospera della vite, l'antracnosi (seccume fogliare) dell'ippocastano o la xylella dell'ulivo, a Sedriano una misteriosa e sconosciuta malattia si è subdolamente insinuata e sistematicamente diffusa attaccando e distruggendo senza alcuna distinzione gli alberi monumentali presenti sull'intero territorio comunale. Non ha risparmiato ne l'imponente plurisecolare quercia di Via L. Da Vinci, dall'aspetto severo, ne i bagolari, solitari custodi  di Piazza della Repubblica, ne i tassi discreti e silenziosi di Via Mazzini. Insomma una mattanza, un'ecatombe da lasciare inebetiti ed attoniti i sedrianesi, che pur negli ultimi tempi ne hanno davvero viste molte e non proprio di quelle che si raccontano volentieri.
Naturalmente stiamo solo celiando, gli alberi sono ancora al loro posto saldi ed integri, ben ancorati con le loro radici alla fertile, ma ingrata terra lombarda.

Solo una svista burocratica li ha temporaneamente cancellati dal paesaggio, nonostante la loro ragguardevole mole più di qualcuno ne ha ignorato presenza e relativa tutela. Può capitare e, di certo nessuno per questo verrà crocifisso. Tuttavia...
Tuttavia il Decreto 23 ottobre 2014 - Istituzione dell'elenco degli alberi monumentali d'Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento - disponeva appunto il loro censimento :
art. 1, 1 comma -  ad opera dei comuni ed il periodico aggiornamento da parte degli stessi
art. 3 comma 2 - il censimento sarà realizzato dai comuni stessi sia mediante...
art. 7 comma 1 - effettuate le attività di censimento, i comuni trasmettono alla regione di appartenenza...
Il tutto entro il 31 luglio 2015.
Insomma per una volta tanto scritto in italiano corrente, comprensibile anche per gli analfabeti funzionali ( cioè coloro che pur riuscendo a leggere un testo non lo comprendono o hanno difficoltà ad interpretarlo), ma la ridondante, invadente e soffocante burocrazia ha nuovamente mietuto delle vittime. Gli alberi, condannati all'oblio. Ma a tutto c'è rimedio, anche a questa marachella degli uffici comunali.

Aspetteremo sia data attuazione a quel periodico aggiornamento degli stessi - quanto prima - ( la cadenza prevista è annuale ) aspetteremo inoltre che magari ci si faccia carico di tutelare non solo gli alberi monumentali in senso stretto, ma anche di quelli di notevole interesse pubblico - ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004 - Codice dei beni culturali e del paesaggio - ... di quelli inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica quali ad esempio ville, monasteri, residenze storiche private.....ivi compresi quelli  nei centri urbani, e che inoltre, sia attuata la legge 14 gennaio 2013 n. 10 - Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani - art. 6 1^ paragrafo - i comuni  promuovono l'incremento degli spazi verdi urbani, di "cinture verdi" per delimitare gli spazi urbani... cioè l'esatto contrario di quanto fatto in Via Garibaldi/Via delle Carrozze con un'edificazione ambientalmente irrispettosa ed anacronistica. Migliaia di metri quadrati di nero asfalto; parcheggi, piste ciclabili e marciapiedi, ma non un solo filo d'erba, uno solo perdio.

Ma pazienti ci accontenteremmo anche solo del ripristino delle alberate di Via C. Pavese, o di quelle mai realizzate di Via papa Giovanni XXIII o di Via Falcone e Borsellino, o la semplice sostituzione delle querce davanti al Municipio o della sola sostituzione dell'unico esemplare di Piazza del Seminatore.
Ma tant'è la speranza è l'ultima a morire, nel frattempo confidiamo nei N.O.V. che pentiti, si riconvertano alla piantumazione  abbandonando la pratica della selvaggia potatura, muscolarmente e pervicacemente  fin qui esibita.
Alè.

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