lunedì 10 agosto 2015

Indicazioni della ex provincia di Milano in merito al PGT. I Commissari si adegueranno ?

Città Metropolitana di Milano (già Provincia di Milano) con il decreto dirigenziale del luglio scorso n. 193473/2015, dopo aver già cassato il precedente PGT (richiedendo a suo tempo la cancellazione di numerosi ambiti di trasformazione) ha effettuato la valutazione di compatibilità condizionata con il PTCP (Piano Territoriale Coordinamento Provinciale ex L.R. 12/2005) del nuovo PGT adottato dalla commissione straordinaria di Sedriano con la delibera n. 70 del 27/5/2015.
Ora,  a fronte del  rivisto Piano Generale del Territorio, esprime nuovamente diverse perplessità  per alcune aree dimensionalmente molto vaste  individuate come Ambiti di Trasformazione Urbana e nello specifico, per gli ATU1 (zona Cascina Scaravella) e ATU2 (zona limitrofa all'autostrada A4 Torino-Venezia e linea ferroviaria, in prossimità della Cascina Serinda) e destinati a produttivo/artigianali di 88.600 mq totali, si chiede quale siano le ragioni del fabbisogno  "di aree produttive/arigianali che derivi da adeguate analisi economiche del settore produttivo e commerciale", inoltre per l'ATU1 si configurerebbe una saldatura con il comune limitrofo "in palese contrasto con il macro-obiettivo 04 del PTCP,  che indica di escludere i processi di saldatura tra diversi centri edificati"  e conclude richiedendo in primis il ridimensionamento di entrambi, evitando la saldatura con Vittuone. 

Ancor più "perentorie" le considerazioni per l'ATU5 (zona a sud del cimitero, di fronte allo stesso) – residenziale - di 61.200 (sei ettari); le riprendiamo testualmente, perché espresse con esemplare chiarezza: “l'obiettivo di completare il tessuto urbano di questo ambito territoriale è opinabile in quanto allo stato l'area è un vasto comparto libero. Si invita pertanto a riverificare il fabbisogno abitativo e a ridimensionare la superficie territoriale....”  Inoltre evidenzia come: "anche per quanto concerne la destinazione residenziale, il PGT non procede ad una individuazione del fabbisogno abitativo, finalizzata a valutare con attenzione il dimensionamento delle nuove espansioni....vengono riportati alcuni dati demografici che non vengono poi correlati ad un esame del patrimonio edilizio....”

Da citare anche la seguente indicazione rispetto al nostro patrimonio idrico/rurale: "essendo il comune di Sedriano caratterizzato da una vulnerabilità idrogeologica estremamente elevata, da bassa soggiacenza della falda e dalla presenza di numerosi fontanili, si sottolinea la necessità di tutelare la risorsa idrica sotterranea, impedendone ogni forma impropria di utilizzo e trasformazione per impedire l'inquinamento e mantenere la capacità naturale di autodepurazione, ai sensi  (omissis)..  anche in considerazione delle previsioni urbanistiche del PGT".

Pertanto ci permettiamo di richiamare alcune nostre osservazioni formulate in occasione dei recenti VAS e PGT.

PGT: In particolare chiediamo la cancellazione della ATU 1, area agricola, poichè gli ambiti non residenziali, realizzati previsti dal precedente strumento urbanistico è di soli 23.430 mq. pari al 19,83%, non comprendiamo la necessità di riproporre la trasformazione dell'area in artigianale/produttiva, tanto più se consideriamo che a tale scopo è già previsto la trasformazione dell'ATU 2 di 51.500 mq., peraltro entrambe pressochè contigue ad analoghe aree aventi la stessa destinazione nei comuni di Arluno e  Vittuone, dismesse nel primo caso e ben lontano dalla  realizzazione nel secondo. Tutte ambiti industriali di grandi dimensioni e del tutto inutilizzati.
Anche l'ATU 5 di ben 61.500 mq, comparto più esteso in assoluto, che connetterebbe il tessuto urbano di Sedriano con quello di Vittuone, appare  immotivato consumo di suolo. 
Richiamiamo al riguardo, la Relazione  Generale parte II Obiettivi e normativa di Piano del vigente PTCP, macro obiettivo 04: escludere i processi di saldatura tra diversi centri edificati e gli insediamenti lineari lungo le infrastrutture.

VAS: ...per una coerente, consapevole e responsabile programmazione urbanistica occorre disporre di dati  in merito alla consistenza del patrimonio presente sul proprio territorio di recente edificazione e non, disponibile; in tal modo si può ragionevolmente dimensionare gli interventi alle effettive stimate necessità residenziali e industriali....

Appare evidente come ci sia singolare coincidenza e sinergia delle nostre osservazioni con le conclusioni espresse dall'ex Provincia. Ciò non deve stupire, perché è mero esercizio di analisi, considerato che siamo sempre stati in argomento e che tali considerazioni risultavano, se pur in gergo tecnico, palesi e giuste. 


Ps. I documenti PDF  dell'ex Provincia di Milano (Città Metropolitana):
  1. Decreto dirigenziale
  2. Allegato A


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