venerdì 14 febbraio 2014

Celeste salta un turno

E cosi il caro Alfrè sta battendo ogni record :  dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale di Sedriano, prima volta in Lombardia; dopo il rinvio a giudizio per corruzione nel procedimento mafia - politica  denominato “Grillo Parlante”;  dopo la richiesta da parte del PM della procura distrettuale antimafia (DDA), Alessandra Dolci, di sorveglianza speciale per tre anni poiché “ritenuto persona socialmente pericolosa” (il 18 febbraio ci sarà l’udienza);  in questi giorni è arrivata anche l’incandidabilità alle prossime elezioni comunali .

Oltre che all’ex sindaco il provvedimento colpisce anche Silvia Fagnani, ex capo gruppo PDL e moglie di Marco Scalambra, presunto corruttore di Celeste, e Teresa Costantino, ex consigliere comunale, figlia di Eugenio Costantino presunto boss dell’ndrangheta e presunto corruttore di Celeste.
Sia Scalambra che Costantino sono stati rinviati a giudizio con Celeste.

L’incandidabilità è data dal comma 11 del nuovo testo dell’art. 143 del T.U.E.L. (Testo Unico degli Enti Locali) che ha introdotto una misura preventiva nei confronti degli amministratori locali che con le loro condotte abbiano determinato lo scioglimento del consiglio dell’ente locale. L'incandidabilità è temporanea, limitata dal punto di vista sia temporale (al turno di elezione immediatamente successivo allo scioglimento), sia territoriale.  Tali soggetti non possono essere candidati nel primo turno elettorale successivo allo scioglimento nelle elezioni per il rinnovo dei  consigli regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali che si svolgono nella regione in cui si trova l’ente il cui consiglio sia stato sciolto. 

Celeste sta facendo “l’en plein”, sta prendendo tutte le misure preventive e non, previste dalla legge. E questo dovrebbe fare riflettere lui e i suoi seguaci che forse è arrivato il momento di tacere evitando così di trascinare ulteriormente il nostro paese nel baratro, consigliando loro di difendersi nelle sedi opportune.

Concludiamo con una riflessione. L’ex vicesindaco Pivetta, dichiarava settimana scorsa  sulla stampa locale, con una certa e inquietante nonchalance quanto segue : E Costantino è un boss della mafia ? Ma dove ?
Dichiarazioni abbastanza gravi per un ex amministratore che si vantava di avere come priorità la sicurezza dei cittadini. Come prima cosa dobbiamo constatare che parla senza nemmeno aver letto gli atti, visto che i capi di imputazione nei confronti di Costantino sono alcuni, tra cui l’associazione mafiosa, la detenzione di armi, il sequestro di persona … un curriculum di tutto rispetto. Inoltre ricordiamo che per questo motivo il processo si celebrerà in corte d’assise che è l’organo giurisdizionale competente a giudicare i reati più gravi.
Come secondo punto, e sono anni che lo diciamo, la tanto decantata “sicurezza” di Pivetta altro non era che pura propaganda. Incentrava la sua azione contro le prostitute (e forse sarebbe meglio chiamarle schiave visto che si trovano sulla strada contro la loro volontà) e mendicanti che chiedevano l’elemosina, non accorgendosi che aveva l’ndrangheta in casa … Pivetta semplicemente è stato forte con i deboli e debole con i forti.
Fortunatamente siamo stati liberati da questi soggetti, e alcuni di loro salteranno un turno. E’ una magra consolazione ma in Italia è già qualcosa.
Cari cittadini alle prossime elezioni è severamente vietato sbagliare. Non ce lo possiamo più permettere.


Sinistra di Sedriano

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