domenica 30 ottobre 2011

Bennet Sedriano (2a parte) : "Il metodo Bennet"

Un ragionamento a parte dobbiamo farlo per quanto riguarda il rispetto del paragrafo 5 dell’articolo 8.
In pratica il paragrafo dice che se hai bisogno di un macellaio e ne hai selezionati tre, di cui uno bravissimo residente a Monza, e due a pari capacità residenti a Vittuone e a Sedriano, dovrai assumere quello residente a Sedriano questo perché nonostante quello di Monza sia più bravo, il reperimento in loco è cogente.

Non fu facile inserire questo articolo, con il senno di poi avremmo dovuto aggiungere la parte in rosso alla frase: “reperisca la forza lavoro necessaria allo svolgimento della sua attività in loco con contratto a tempo indeterminato con preferenza per i cittadini residenti nel comune di Sedriano, previa selezione". Ma forse l’operatore avrebbe potuto impugnarla in quanto questa parte è regolata dai contratti nazionali di categoria.

In ogni caso dobbiamo denunciare il pessimo comportamento di questo imprenditore "Bennet", affinché il sindaco almeno su questo punto intervenga autorevolmente.

Il 9 giugno 2011 apriva a Cornaredo il nuovo centro commerciale della catena Bennet.
La totalità degli assunti era ipotizzata a 130 unità, dove il 30% secondo la convenzione fatta con il comune doveva essere cornaredese (allegato 3).
Al giorno di inaugurazione la forza lavoro era di 186 dipendenti (56 oltre il fabbisogno ipotizzato).

Al 30 di luglio, risultavano licenziate oltre 60 persone, guarda caso tutte non avevano superato il periodo di prova (allegati 4,5,6,7,8).
Ma è lo stesso amministratore delegato del Bennet che ammette quanto segue: "è normale che quando si avvia un esercizio come un centro commerciale ci sia un surplus di assunzioni, quando poi entra a regime, c’è una selezione al termine del periodo di prova" (allegati 1,2).
Questo in poche parole significa illudere le persone con la promessa di un posto fisso di lavoro, per sfruttarle al meglio e una volta lanciato il supermercato gli si da il ben servito.
Se si ha necessità di personale solo per fronteggiare un emergenza (avviare l’attività), per correttezza si dovrebbe avvisare i candidati che l’assunzione è temporanea (quindi non utilizzare il periodo di prova come tempo effettivo di durata del contratto) senza possibilità di rinnovo e per la sola durata dell’avviamento del centro (1 o 2 mesi). 
Invece è successo l’esatto contrario calpestando così la dignità delle persone.

E’ stata creata l’illusione del posto fisso (in un periodo di crisi come questo), le persone hanno dato il massimo e poi sono stati messe alla porta poiché è terminato il periodo di avviamento.
E’ stato fatto un uso improprio del periodo di prova.
E questo, dalle dichiarazioni fatte, il direttore del Bennet lo a aveva pianificato, mentre i diretti interessati non ne erano nemmeno a conoscenza.
Il CCNL applicato è quello del commercio e terziario (allegato rinnovo CCNL). 
La maggior parte delle persone licenziate erano assunte a tempo determinato per la durata di 3 o 4 mesi. Erano presenti anche apprendisti con un contratto della durata di 48 mesi, dove alcuni di loro con il miraggio di un contratto di 4 anni hanno lasciato i precedenti lavori a tempo determinato .
Il CCNL in oggetto prevede un periodo di prova che va dai 45 ai 60 giorni in base al livello sindacale attribuito al dipendente. Tutti sono stati licenziati durante questo periodo (allegato 18).
Sarà poi il tribunale del lavoro a stabilire quali siano gli abusi commessi.
Ma sul piano etico è stata fatta una forzatura assurda.

Non vogliamo poi entrare nel merito del trattamento economico applicato: la mole di straordinari fatti (le maggiorazioni superano la paga base), i minimi sindacali applicati ecc.
Ma soprattutto la freddezza con la quale hanno comunicato ai dipendenti la risoluzione del rapporto di lavoro (allegato 10).
E nemmeno sui comportamenti discutibili (già condannati in altre parti di Italia) segnalati dal personale.  Ma questa è un’altra storia e se ne occuperà il sindacato FILCAMS CGIL.

Purtroppo il sindaco di Cornaredo Dott. Luciano Bassani solo ad agosto inoltrato si accorgeva di qualcosa di anomalo cercando di porre rimedio e tentando di stipulare nuove convenzioni. 
Ma ormai era troppo tardi e la frittata era già stata fatta (allegato 9).

Fu presentata anche un’interpellanza urgente in consiglio provinciale dal consigliere Massimo Gatti (allegato 13). 
Fino ad oggi non è ancora pervenuta risposta.


Inoltre per vostra conoscenza vi segnaliamo che:
  • l’utilizzare il periodo di prova dei dipendenti solo per il lancio del negozio è una prassi ormai consolidata negli anni da parte di Bennet: su 7160 ben 1456 dipendenti nel 2005 , hanno dato dimissioni volontarie, 418 dimessi nel periodo di prova e 630 lasciati a casa durante il periodo di prova (Fonte: Tribunale di Como).
  • Bennet ha dovuto risarcire oltre 140mila euro agli ex dipendenti per averli obbligati a timbrare il cartellino 14 minuti prima minuti prima dell’inizio del lavoro senza riconoscere lo straordinario in busta paga (allegati 12, 14,15) .
  • Nel 2006 il giudice del Lavoro del Tribunale di Como Beniamino Fargnoli ha accolto un ricorso presentato dalla Filcams CGIL di Como per comportamento antisindacale nei confronti della catena di supermercati Bennet. Il giudice ha riconosciuto la violazione dell'articolo 9 della Legge 125 del 1991 (allegato 11).
  • Bennet ha ricevuto varie denunce di mobbing nei confronti dei dipendenti, ne riportiamo solo alcune: Pontedassio e Genola (allegati 16 e 17).
Cosa chiediamo al Sindaco Celeste ?
Chiediamo di adoperarsi affinché tutto ciò non avvenga anche a Sedriano.
Come?
Chiediamo di vigilare per il pieno rispetto del paragrafo 5 dell’articolo 8 della convenzione.
Chiediamo che il Bennet assuma il personale solo per il reale fabbisogno e che, su questo argomento l’amministrazione comunale si faccia promotore di un incontro con le organizzazioni sindacali territoriali, ed in particolar modo la Filcams CGIL e con il Bennet sulla scorta delle precedenti esperienze, al fine di fare un accordo sindacale che regoli la prima fase di aperture del nuovo centro di Sedriano.
Chiediamo all’amministrazione comunale ed in primis al Sindaco di essere sempre vigile nel caso in cui vi siano segnalazioni di situazioni anomale da parte dei dipendenti.

Sinistra di Sedriano

sabato 22 ottobre 2011

Bennet Sedriano (1a parte) : Il Centro Commerciale

Il Centro commerciale
Carissimi Sedrianesi,
come annunciato vogliamo rendervi edotti di come doveva essere il "Quartiere commerciale" di Sedriano, e come purtroppo a causa della poca lungimiranza degli attuali amministratori non sarà.

Premesso che, il sottoscritto Tiberio Paolone ex assessore all’urbanistica non ha mai avuto contatti con l’attuale proprietà Bennet, questo non significa che, se subentra un altro proprietario oppure un’altra amministrazione, gli stessi non siano tenuti al completo rispetto della convenzione approvata dal consiglio comunale.

Ad onor del vero, si possono anche fare delle lievi modifiche, in accordo con l’attuale amministrazione, con un semplice passaggio in giunta ma, tali modifiche non possono “alterare le caratteristiche tipologiche e compositive degli edifici così come indicate nel planivolumetrico, l’impostazione ed il tipo di strumento attuativo, non incidano sul dimensionamento globale degli insediamenti e non diminuiscano la dotazione di aree per servizi pubblici o di uso pubblico.” Articolo 3 paragrafo 5 della convenzione. Cosa che, purtroppo è puntualmente accaduto.

Allegato C3
Il centro commerciale che aprirà a novembre è completamente diverso da quello approvato dal consiglio comunale (Allegato C4). Per carità si poteva anche fare, ma solo attraverso l’approvazione preventiva da parte del consiglio comunale di una variante.

Per la seconda volta devo denunciare che tutti gli atti che ha prodotto la giunta comunale per le autorizzazioni alle modifiche sono illegittimi, in quanto di competenza del consiglio comunale.

Con il risultato che il centro commerciale non è quello che avrebbe dovuto essere ... ovviamente in peggio (Allegati C1, C2, C3).
Allegato C1
L’involucro esterno rimane invariato tranne per le altezze, infatti sono state eliminate le gallerie superiori che dovevano affacciarsi sulla piazza centrale dalle dimensioni di via delle Carrozze e piazza del Seminatore. Al posto della piazza centrale sono stati insediate le attività commerciali.
In questo modo è stato rispettato il limite imposto dalla regione sulla superficie commerciale. Questo fa si che, l’aspetto innovativo del centro approvato dal consiglio comunale che alla amministrazione precedente piaceva chiamare "Quartiere commerciale" sia venuto completamente a mancare, rendendo anche il centro di Sedriano il solito centro commerciale utile solo ai fini speculativi dei commerciati insediati. Purtoppo non sono più possibili tutte quelle iniziative di carattere pubblico ed intrattenimento che si potevano fare soprattutto nella stagione invernale. Provate a pensare cosa si può fare in pieno inverno in una piazza come quella del Seminatore e via delle Carrozze, completamente riscaldata e climatizzata in estate ?

Allegato C2
Artisti di strada, giocolieri, sbandieratori, prestigiatori che in inverno non sanno che fare, avrebbero fatto la fila per venire a Sedriano. In estate invece gli anziani pensionati che invadono i centri commerciali perché non si possono permettere un impianto di condizionamento nella loro casa, avrebbero potuto essere allietati da spettacoli ed intrattenimenti pensati appositamente per loro (feste danzanti ecc.).

Piazza Gandhi
Ma purtroppo la balordaggine dei nostri attuali amministratori non si è limitata solo a distruggere il centro legittimamente approvato dal consiglio comunale.
Al suo interno, infatti, hanno fatto razzia della piazza Ghandi che è stata trasformata in un più semplice giardinetto urbano. I parcheggi interni, quelli più costosi da realizzare, sono stati dimezzati. Insomma questo Bennet ha imposto modifiche illegittime al solo fine di spendere meno e i nostri lungimiranti amministratori le hanno accettate.
Mi domando in cambio di cosa ? Sembra in cambio di nulla.

Di seguito troverete  lo stralcio degli articoli 3 ed 8 della convenzione.
Le parti sottolineate sono state completamente disattese.
Sfido il Sindaco a dimostrare il contrario.

ART. 3
ART. 8
 Continua (...)
Tiberio Paolone
Sinistra di Sedriano

domenica 16 ottobre 2011

Caro Sindaco, sono d'accordo i conti non tornano

La risposta di Celeste
Caro Celeste,
innanzitutto voglio ringraziarla per aver risposto, non era così scontato. La ringrazio anche per aver definito le mie tesi oneste, anche questo non è scontato.
Dobbiamo essere avversari e non nemici e soprattutto confrontarci nel merito delle singole questioni aperte, anche perché ogni tanto abbiamo avuto la stessa opinione su una serie di iniziative della Sua amministrazione come ad esempio: contro l’apertura della sala giochi, la realizzazione delle aree per i cani, l’abolizione della tassa sui passi carrai, ecc..

Nel merito del PII di Villa Colombo sono più che d’accordo con Lei sul fatto che" i conti non tornano" ma mi consenta di ribattere che, le Sue nozioni urbanistiche sono più che bislacche e le spiego con molta chiarezza i motivi punto per punto:

A) Volumetria: Lei quando sostiene che i metri cubi sono 36.000 invece di 31.000 commette il classico errore di chi confonde le mele con le pere. Nonostante Lei stesso specifica che 4000 mc sono nella cascina Tiraboschi, fai poi la somma, ma nel territorio vergine della Cascina San Giuseppe si realizzano solo 31.000 mc, i 4000 della cascina Tiraboschi sono già esistenti e vengono solo ristrutturati a residenziale e commerciale di vicinato, quindi il Suo piano realizza 11.000 mc in più nell’area vergine della cascina San Giuseppe.
Classe Energetica: Come ben sa quattro anni fa i costi della classe A erano ancora elevati, il mercato oggi ha imposto la realizzazione di edifici in classe A altrimenti non si vendono.
Edilizia Convenzionata: inferiore in quanto sono meno i metri cubi.

B) Il Municipio deve restare dov’è, semmai occorre ampliarlo: la cascina Tiraboschi non l’ho voluta perché non ritengo fattibile lo spostamento degli uffici comunali, anzi per non lasciarla diroccata in eterno imposi all’operatore la sua ristrutturazione per le funzioni sopra menzionate.

C) Rispetto norme e documento inquadramento: è quanto previsto dalle norme urbanistiche. Aggiungo inoltre che la monetizzazione degli standard urbanistici si può fare solo nel caso (ad esempio una ristrutturazione in centro storico) non sia possibile reperirli. In un area vergine è una pratica da barbari

Che cosa invece hai fatto Lei: ha aumentato la volumetria nell’area vergine della Cascina San Giuseppe di 11.000 mc fino a 42.000 mc, ma vediamo nel rispetto del documento di inquadramento se poteva farlo, facciamo quattro conti a spanne.
  • Ha monetizzato 1.000 metri quadrati di standard, come già detto in un area verde non è certo una buona pratica, ma il documento prende in considerazione questa evenienza, la logica è completamente diversa, in ogni caso esiste una regola cogente e precisa: se le aree verdi valgono un metro cubo per un metro quadro, le aree standard valgono 0’5 metri cubi per ogni metro quadro.
  • La superficie totale tra villa Colombo e cascina San Giuseppe sono circa 27.000 metri quadri, occorrerebbe togliere lo standard qualitativo della villa le urbanizzazioni ecc., ma per non sbagliare in meno lascio tutto al fine di raggiungere la maggiore volumetria possibile.
  • In modo empirico calcoliamo tutti i 27.000 metri quadri, togliamo i 1000 metri quadri di standard da calcolare a 0,5, calcoliamo i restanti 26.000 metri in rispetto del documento di inquadramento, il totale diventa 26.500 mc, applichiamo il massimo previsto dai bonus 35% ed arriviamo a spanne e non certo per difetto a ben 35.800, comprensivo del volume esistente della cascina Tiraboschi, come vede siamo ancora lontani dai 42.000.
Per 11.000 mc in più e per giunta ad alto rischio perché illegittimi, mi pare veramente poca cosa aggiungere violette ed alberelli per far si che : la tenera Linda vada dalla Villa Colombo alla Roveda, come pollicino senza smarrirsi perché segue i vari fiorellini.

A questo punto la Sua domanda diventa grottesca; “Lei dichiara illegittimo il piano: su quale conoscenza e presunzione giuridica?”
L’ho già detto e lei ha fatto molte chiacchiere senza rispondere, ma anzi lo domanda a me.
Il documento di inquadramento non è rispettato da questo PII nelle norme previste a pagina 11 fino alla pagina 14. A questo punto anche se grossolanamente l’ho spiegato con i numeri.

Penso quindi più opportuno riformulare a Lei la stessa domanda.
Lei dichiara legittimo il piano: su quale conoscenza e presunzione giuridica, considerato che, il documento di inquadramento pone delle norme cogenti che non le consentono di realizzare nell’ area vergine della cascina San Giuseppe più di 31.000 metri cubi?

Risponda a Questa domanda caro Sindaco e questa volta è meglio che si faccia assistere da qualcuno che l’urbanistica la mastichi meglio.



Con ossequio
Tiberio Paolone per Sinistra di Sedriano

giovedì 6 ottobre 2011

Villa Colombo: Tutto quello che la Lega non ha osato ammettere e oltre.

Cari sedrianesi, dopo l’uscita della  Lega dalla maggioranza, riteniamo giunto il momento per dire la nostra sul Piano Integrato di Intervento di  Cascina San Giuseppe Villa Colombo.

Il sottoscritto, assessore all'urbanistica nella precedente amministrazione, può affermare con assoluta cognizione di causa che,  Il Piano Integrato di Intervento (PII) votato dalla nuova maggioranza di Sedriano senza la Lega è illegittimo e se avete la pazienza di leggere con attenzione questo post, ve ne spiego le ragioni.

Il piano precedente redatto dall'ufficio tecnico  e non dal solito strapagato professionista, prevedeva edificazione per 31.000 metri cubi contro l'attuale di 42.000, ben 11.000 metri cubi in più.  
Paradossalmente entrambi i piani ottengono lo stesso risultato,  l'acquisizione di due terzi della Villa Colombo e due terzi del suo parco.
Quando avevo visto sul sito del comune la prima bozza del piano, mi ero convinto del fatto che, evidentemente il buon Celeste fosse riuscito ad ottenere l'intera villa e tutto il parco, perché solo cosi era possibile splafonare i 31.000 metri cubi del piano precedente. Quando poi ho riscontrato che il piano raggiunge lo stesso risultato del precedente, sono rimasto sorpreso ed ovviamente sono andato a vedere come avevano fatto.

Molti di voi conoscono il fair play di Sinistra di Sedriano, decisi quindi di inviare dei messaggi non troppo espliciti.
Tipo il nostro breve video "Ombresinistre inquietano Sedriano" che voleva essere un annuncio di qualcosa che  era meglio non accadesse ed invece è accaduto. Sempre con il beneficio del dubbio, forse la Lega ha sentito il puzzo di bruciato visto le dichiarazioni rilasciate a Settegiorni venerdì 30 settembre:  "Molti aspetti non sono stati condivisi con il resto della maggioranza, il piano rappresenta un rischio, l'operazione è un salto nel buio. L'accordo portato in consiglio contiene una clausola secondo cui una parte dell'edificio verrebbe ceduto chiavi in mano ma, in cambio dell'attuale municipio. Non siamo d'accordo su un piano urbanistico così importante devono esserci trasparenza e condivisione altrimenti viene meno il rapporto di fiducia."  

Il sindaco predica bene e razzola male, più volte, anche giustamente, ha accusato l'amministrazione precedente di ricorrere ai professionisti  esterni, ma  in questo caso  chissà per quale motivo  ha espropriato l'ufficio tecnico di questo PII che era già bello e pronto per essere approvato dal consiglio comunale.

Il consigliere Fagnani capogruppo del PDL, si sforza di precisare che  i professionisti che hanno sostituito l'ufficio tecnico del comune, sono pagati dagli imprenditori.
L'affermazione partendo dalla buona fede presunta, fa capire l'ingenuità ma anche l'inadeguatezza al ruolo.
Se come afferma il consigliere Fagnani, persona indubbiamente sincera, i professionisti sono pagati dagli imprenditori, a quali interessi saranno sensibili? quelli di chi li paga oppure quelli della comunità sedrianese?
In ogni caso ribadisco che, in urbanistica il concetto di gratuità è sempre e comunque falso,  infatti  il prezzo pagato è alto in termini di consumo del territorio e impatto ambientale.
L'attuale piano consuma tutto il territorio, ci sono 11.000 metri cubi in più conseguentemente  gli edifici sono di 5 piani  più seminterrato contro  i 3 piani mansardati del piano precedente , in pratica una nuova e più devastante Cincinnati. 

Immagino che, a questo punto il lettore attento si porrà la seguente domanda: "Paolone anche Tu devi chiarirci un aspetto di non poco conto, se avevi già predisposto insieme all'ufficio tecnico il PII che hai brevemente illustrato, indubbiamente migliore di quello appena approvato, come mai a suo tempo non lo hai fatto approvare? Sei quindi anche tu corresponsabile di quanto accaduto ?"  

E' opportuno sapere che l’attuale PRG  di Sedriano è stato approvato definitivamente nel luglio del 2006,  per potere approvare un PII la legge 12 della regione lombarda prevede un iter assai complesso, prima di tutto occorre dotarsi di un documento di inquadramento che, è stato approvato nel 2007  e  successivamente nel 2008 è stato approvato in consiglio comunale un PII  coerente con il documento di inquadramento che ha consentito di acquisire con poco più di 8000 metri cubi di residenza in via san Massimo, la villa Allavena comprensiva del giardino e del restauro dell'antico muro in mattoni pieni e dell'abbattimento di quello recente in blocchi di cemento sostituito da una più bella ed idonea recinzione in ferro anticato.
L'attuale amministrazione in questi anni avrebbe potuto, praticamente a costo zero, rendere fruibile ai cittadini il giardino che è dotato di alberi secolari, in grado di creare anche in piena estate un ambiente fresco che, gli ancora giovani alberi del parco delle scuole non sono in grado di dare. Invece è in stato di completo abbandono e ricoperto da erbacce infestanti.

Scusate la  divagazione ma quando parcheggio di fronte al  giardino, mi viene un travaso di bile nel vederne il degrado e l'abbandono.

Ritorniamo alla Villa colombo.
Era quindi obbiettivo prioritario entro aprile 2009 acquisire in coerenza con il documento di inquadramento la Villa Colombo ed il suo parco, ancora più grande e bello di quello della villa Allavena.
Non vi immaginate come ho lavorato intensamente per raggiungere questo risultato, sottoponendo l'ufficio tecnico a tempi serratissimi, ma come sempre il diavolo ci mette lo zampino,  il 23 gennaio del 2009 la regione Lombardia pubblica una proposta di modifica alla legge 12.

Scopriamo inoltre un’altra norma che consente la trasformazione di un'area agricola solo se dismessa da almeno tre anni e verifichiamo che, questo era avvenuto solo di recente  contestualmente alla scadenza del contratto di locazione con il contadino.
Dopo una serrata consultazione con l'ufficio tecnico , il sindaco e la giunta  abbiamo convenuto che, non fosse corretto soprattutto nei confronti della buona fede dei consiglieri che, dovessero votarlo, forzare un’approvazione in consiglio comunale, insomma proprio in ragione delle motivazioni per cui la Lega oggi ha lasciato la maggioranza: "su un piano urbanistico così importante devono esserci trasparenza e condivisione altrimenti viene meno il rapporto di fiducia."  

Quindi mi auguro di essere assolto dai lettori di questo post su mie eventuali responsabilità.
I tre anni sono passati, questa amministrazione poteva e doveva portare in CC come fatto con gli altri piani esecutivi, il piano originale per il semplice fatto che copriva la massima volumetria possibile in quanto il documento di inquadramento, strumento che consente di realizzare dei PII nella fase di trasformazione da PRG a PGT  ha in se delle norme cogenti.
Mi riferisco a quelle qui sotto riportate che trovate nel documento “documento di inquadramento maggio 2007 definitivo” alla pag. 10 e alla pag. 12.

Lo standard.
Per le funzioni residenziali occorrerà prevedere una quota base di mq 30 per ogni abitante, valutato ogni 150 mc. di volume realizzato o trasformato.
Programmi Integrati di Intervento, potenzialità volumetriche. 
Aree non ancora utilizzate per l’edificazione, qualunque destinazione urbanistica esse abbiano  indice edificatorio massimo di 1  mc/mq di superficie territoriale. l’Amministrazione Comunale può richiedere nell’ambito del P.I.I. la realizzazione di residenza in regime di edilizia economico popolare convenzionata fino ad un massimo del  20%  del potenziale volumetrico previsto che sarà contabilizzato in aggiunta ai pesi insediativi precedentemente indicati. Per la realizzazione di edilizia con i caratteri del risparmio energetico potrà essere previsto un premio volumetrico pari al 25% per il raggiungimento della  classe A,  20% per il raggiungimento della classe B, 15% per il raggiungimento della classe C. 
La sommatoria dei premi volumetrici non potrà comunque superare il tetto del 35% di maggiorazione del volume iniziale.

Sfido il sindaco e i professionisti incaricati che devono, come sostiene il consigliere Fagnani, garantire che tutto si compia in perfetta trasparenza e legittimità, a dimostrare l'assoluta conformità del piano alle norme cogenti sopra riportate, senza contare altre cosuccie tipo l'elusione della fascia di rispetto della SS11 ecc..

Mi appello anche a tutti i consiglieri comunali di maggioranza, in particolare al Presidente di verificare la veridicità di quanto dal sottoscritto sostenuto e di trarne le dovute conclusioni.
Non ho motivo di dubitare, sono probabilmente inconsapevoli di queste norme che, questi professionisti hanno evitato di spiegare anche a loro.

Per quanto riguarda la minoranza consiliare, non ho partecipato alla seduta del 27, ma francamente non mi capacito della dichiarazione del capogruppo del PD  "E ora torniamo alle urne..." Ancora? Ultimamente i dirigenti del PD li fanno con lo stampo? E un disco rotto davvero, ma nel merito di questo piano dichiarazioni alla stampa? nessuna.

Meno male che c'è il buon Curioni, approfitto dell'occasione per ammettere pubblicamente che, per rispondere alle sue mozioni, interpellanze e interrogazioni durante il mio assessorato dovevo sudare le classiche sette camice e molte volte avevo il dubbio che avesse ragione.
Ero quindi ancora più soddisfatto  quando mi accorgevo della bontà del mio operato e rispondevo punto su punto.
Le sue osservazioni nella intervista a Settegiorni sono puntuali e pertinenti e le condivido pienamente.
Infatti  non ho mai pensato all’acquisizione della Villa Colombo per insediare gli uffici comunali, la struttura architettonica non lo consente, semmai all'uso dopo il restauro come biblioteca, rappresentanza, matrimoni, tante cose ma non l'ufficio di un sindaco megalomane.
Infatti, come si vede dalla immagine allegata, Celeste ha nel cassetto un progetto esecutivo per l'ampliamento dell'edificio esistente, commissionato dal sottoscritto a spese degli operatori del centro commerciale che doveva essere realizzato contemporaneamente al centro stesso.

Una vera e propria pazzia quindi cedere l'attuale struttura.
Mi permetto di chiedere al consigliere Curioni, nessuno sa farlo meglio di Lui, di presentare mozioni, interpellanze, interrogazioni e osservazioni tenendo conto di quanto fin qui osservato, in quanto purtroppo non posso farlo non essendo consigliere comunale.

Cari sedrianesi, torneremo ancora su questo argomento, magari con un video, le immagini sono molto più comprensibili delle parole, ci sono altre cose che, questa amministrazione ha fatto, ma non ci garbano, vedi centro commerciale cui dedicheremo il prossimo post.

Per Sinistra di Sedriano
Tiberio Paolone
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...