venerdì 8 ottobre 2010

Nuova normativa UE sulla vivisezione : la nostra posizione

Mercoledì 8 settembre 2010, a Strasburgo il Parlamento Europeo ha approvato la nuova direttiva UE sulla vivisezione. Una direttiva duramente criticata da molte associazioni animaliste, politici trasversali, ma anche da scenziati e medici.
Scarsi sono gli incentivi a quei ”metodi alternativi” di sperimentazione che non prevedono l’utilizzo di cavie da laboratorio. Metodi che invece vengono sempre più presi in considerazione negli negli Stati Uniti. Insufficienti le tutele che la direttiva riserva ai primati non umani. Poco chiare le ”deroghe” previste per l’utilizzo di animali randagi nei test. Un autogol, il tentativo di limitare il numero delle cavie nei test, “riutilizzando” uno stesso animale più volte se non è stata superata una soglia “moderata” di dolore, oltre che lo scarso accento sulle questioni “etiche”. In poche parole più crudeltà di prima.
Questa direttiva livella gli standard di tutela “al ribasso” perché alcuni paesi, Italia compresa, hanno una legislazione più avanzata e anche più rigida, infatti per la sperimentazione su cani e gatti o su altre specie al di fuori dei ratti, bisogna chiedere una deroga.
E' un autentico passo indietro e un inutile tortura. I risultati degli esperimenti su animali, possono essere, sull’uomo, uguali, diversi, o addirittura opposti e per verificarlo bisogna ripetere gli esperimenti sull’uomo. Questo fatto è ormai riconosciuto da prestigiose riviste e organizzazioni di controllo o di ricerca internazionali. Le grandi industrie si ostinano a praticare esperimenti su animali solo perché così facendo “l’iter” di molecole farmacologiche nuove, prima della immissione sul mercato, diventa più complesso e costoso, escludendo le piccole industrie e i paesi poveri dal progresso scientifico. La struttura genetica di un animale è diversa da quella di un uomo. Non siamo,come ha scritto l'illustre scenziato Thomas Hartung su Nature, topi che pesano 70 kilogrammi. Gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso.
Vi sono metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali, come quelli sulle cellule coltivate, in provetta, tramite modelli computerizzati o quelli sui tessuti umani che si possono prelevare dagli arti amputati, che danno risultati di gran lunga migliori.
In nessun altro settore scientifico i protocolli sperimentali sono ancora gli stessi di 50 o 60 anni fa. Qui invece sì: ed è tanto più sconcertante quanto più controversi sono i risultati che così si ottengono.
Se nel 1899 avesse dovuto superare i test che oggi sono obbligatori, addio aspirina. Infatti l’acido acetilsalicilico agli animali fa malissimo: è causa di gravi malformazioni negli embrioni dei cani, dei gatti, delle scimmie, dei topi, dei conigli e dei ratti, inoltre è pericolosa se ingoiata, irritante per le vie respiratorie e per la pelle, sospettata di mutagenicità. Per lo stesso motivo la penicillina, che era stata scoperta nel 1929, non fu usata fino a un decennio dopo perché non serviva a curare le infezioni dei conigli, e se fosse stata testata su gatti e cavie, l’avrebbero scartata perché tossica.
C’è anche un rovescio della medaglia. Il fumo di sigaretta non nuoce agli animali, ecco perché ci sono voluti decenni per comprovare la sua cancerogenicità per l’uomo. E la talidomide, che provocò la nascita di oltre diecimila bambini con gli arti deformi, sulla maggior parte delle specie animali risulta innocua. E poi c’è l’anti-infiammatorio Vioxx che avrebbe fatto dalle 89.000 alle 139.000 vittime, colpite da infarto del miocardio, pur avendo superato brillantemente tutti i test con gli animali. E il rimedio-meraviglia per la leucemia, quel TGN1412 che quattro anni fa ha provocato il repentino collasso di tutti gli organi interni dei sei volontari che si erano prestati a sperimentarlo: eppure sulle scimmie sembrava un portento…
Certo, la via dei metodi sostitutivi non è solo costellata di fiori, ma è l’unica strada che si può ragionevolmente imboccare per progredire e fare buona scienza.

Sinistra di Sedriano, sta seguendo con molto interesse il dibattito che si aperto su questa normativa, ed è vicina a tutte quelle associazioni animaliste che stanno lavorando su una proposta di mozione per l'inserimento di notevoli modifiche in sede di recepimento legislativo.
Non appena sarà disponibile, ci faremo carico di presentare a tutto il consiglio comunale, come già abbiamo fatto sul tema dell'Acqua pubblica, una nostra proposta su questo tema.

* Fonti: Safer Medicines Campaign, Nature, International Journal of Toxicology, Antidote Europe, Altex, Fortune.

A cura di Sinistra di Sedriano

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