martedì 8 dicembre 2009

12 Dicembre 1969 ........ nessuno è Stato

12 dicembre 1969 - Strage di Piazza Fontana: un grave attentato terroristico avvenuto nel centro di Milano, quando, alle 16:37[1], una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, provocando la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto. Per la sua gravità e rilevanza politica, tale strage ha assunto un rilievo storico primario venendo convenzionalmente indicata quale primo atto della Strategia della Tensione. Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, furono fatti i rilievi previsti, e successivamente fu fatta brillare[2] distruggendo in tal modo elementi probatori di possibile importanza per risalire all'origine dell'esplosivo e a chi avesse preparato gli ordigni. Secondo la Cassazione, "i tragici fatti del 12 dicembre 1969 non rappresentano una 'scheggia impazzita' mai il frutto di azioni coordinate iscritte in un programma eversivo. Infine, la Corte definisce "deprecabile e sorprendente" la decisione di far brillare la seconda valigia-bomba inesplosa, impedendo "accertamenti di ineludibile importanza". Nei giorni successivi alla strage, solo a Milano, sono 84 le persone fermate tra anarchici, militanti di estrema sinistra e due appartenenti a formazioni di destra. Il primo ad essere convocato è il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, chiamato in questura lo stesso giorno dell’esplosione.

15 dicembre 1969,tre giorni dopo l’arresto, Pinelli muore precipitando dalla finestra della Questura. La versione ufficiale parla di suicidio, ma i quattro poliziotti e il capitano dei carabinieri Lo Grano, presenti nella stanza dell’interrogatorio al momento della morte del ferroviere, saranno oggetto di un’inchiesta per omicidio colposo. Tutti gli imputati verranno poi prosciolti nel 1975, perché "il fatto non sussiste".
16 dicembre 1969Viene arrestato Pietro Valpreda appartenente al gruppo 22 Marzo,viene accusato di essere l’esecutore materiale della strage. Si scopre che le borse, utilizzate per contenere l’esplosivo, sono state acquistate a Padova e che il timer dell’ordigno proviene da Treviso. Da questi indizi si arriverà dopo più di un anno ad indagare negli ambienti di eversione nera.
23 febbraio 1972 inizia a Roma il primo processo per la strage, che vede come principali imputati Valpreda e Merlino.
3 marzo 1972 Freda e Ventura vengono arrestati e con loro finisce in manette anche Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, su mandato del procuratore di Treviso, con l’accusa di ricostituzione del partito fascista, e perchè implicato negli attentati del’69 e nella strage di piazza Fontana.
29 dicembre 1972 Torna libero Pietro Valpreda.
18 marzo del 1974 Il processo riprende a Catanzaro ma dopo trenta giorni ci sarà una nuova interruzione per il coinvolgimenti di due nuovi imputati: Freda e Ventura.
Catanzaro, 18 gennaio 1977 Gli imputati sono neofascisti, Sid e anarchici. La sentenza: ergastolo per Freda, Ventura e Giannettini, assolti Valpreda e Merlino.
Catanzaro, 13 dicembre 1984 inizia il quinto processo che vede come imputati Valpreda, Merlino, Freda e Ventura. Tutti assolti. La sentenza è confermata dalla Cassazione.
Catanzaro, 26 ottobre 1987 Al sesto processo gli imputati sono i neofascisti Fachini e Delle Chiaie.
20 febbraio 1989 gli imputati vengono assolti per non aver commesso il fatto.
1990 le indagini riaperte dal Pubblico Ministero Salvini subiscono una svolta decisiva. Delfo Zorzi, capo operativo della cellula veneta di ordine Nuovo, per sua stessa ammissione, è l'esecutore materiale della strage. Zorzi dopo l’attentato riparò in Giappone dove tuttora vive protetto dal governo Nipponico.
5 luglio 1991 la sentenza di assoluzione per Fachini e Delle Chiaie viene confermata dalla Corte d’assise d’appello di Catanzaro.
11 aprile 1995, a conclusione di quattro anni di indagini svolte sull' attivita' di gruppi eversivi dell' estrema destra a Milano, un' inchiesta parallela a quella sulla strage di Piazza Fontana, il giudice istruttore Guido Salvini trasmette a Roma gli atti riguardanti Licio Gelli per il reato di cospirazione politica per il quale, comunque, non si potra' procedere perche' il gran maestro della Loggia P2 non ha avuto l' estradizione dalla Svizzera per questo reato.
16 ottobre 2003. A Milano comincia il processo presso la Corte d'assise d'appello.
12 marzo 2004. La Corte d'assise d'appello di Milano assolve Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, i tre imputati principali della strage, per non aver commesso il fatto.
21 aprile 2005. Approda di nuovo in Cassazione la vicenda giudiziaria. La Suprema Corte deve esaminare il ricorso presentato dalla Procura generale milanese contro l'assoluzione disposta dalla Corte d'assise d'appello.
3 maggio 2005. La Cassazione chiude definitivamente la vicenda giudiziaria confermando le assoluzioni di Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.
Nonostante numerosi processi e diverse sentenze, nonostante i colpevoli siano stati chiaramente individuati, per questa strage NESSUNO ha pagato. A 40 anni dalla strage, facciamo appello ai cittadini affinché la memoria di questo crimine non venga cancellata.

Sedriano sabato 12 Dicembre dalle 9 alle 12 Piazza del Mercato lato viale delle Rimebranze.
Bareggio sabato 12 Dicembre dalle 9 alle 12 piazzale davanti al supermercato Coop
Aderiscono:
Anpi Sedriano, Vittuone e Bareggio
Comitato pace del Magentino
Arci Vittuone
PD Vittuone
PRC Sedriano, Vittuone e Bareggio

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